Il fascino di questi luoghi ha scaturito sempre
molte fantasie nella mente dei visitatori e di chi vi abita.
Già alla fine del 1300, erano dipinti come terra di
negromanti, fate e demoni di ogni tipo.
Non vi è dubbio che, nelle leggende dei Sibillini
siano presenti elementi della cultura cristiana (la
leggenda del lago di Pilato) e nordica tardomedioevale
(il Venusberg, le fate e le streghe),
quest'ultime sembrano prevalere, anche grazie ad Antoine
de La Sale che nel 1420 visitando questi luoghi
scrisse il suo "Paradis de la reine Sybille"
diffondendo le leggende dei nostri monti nel nord Europa.
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