Da quanto si è potuto constatare, dalle interviste
è emerso che le donne di Castelluccio, come in tutto
il mondo, hanno spesso subito discriminazioni sessuali. Pur
lavorando come gli uomini, se non di più, dovevano
accettare restrizioni e privazioni anche dal punto di vista
alimentare, imposte dai padri se ancora nubili, dai mariti
e dai suoceri dopo il matrimonio.
...una famiglia era uguale per tutti, anzi se dava la preferenza
allomini perché a quei tempi era lomo che
produceva e la donna anche che era casalinga non è
che, se dava sempre de più allomini (Anna Perla)
...se usava perché dice lomo doveva lavorà
de più allora se cera qualcosa de bono, qualcosa
in più se dava a lui, la donna sempre un po de
meno. E invece per esempio oggi è cambiato i bambini
che sò piccoli devono cresce, devono mangià
loro, no per esempio io che so più adulta, invece allora
non ce pensavamo, se pensava allomo de casa che doveva
lavorà. Invece oggi non più, è uguale,
anzi so le donne che mangiano de più (Benedetta Brandimarte)
...si, sempre, allomini se dava sempre de più.
Mò adesso li fiji devono mangià più de
li genitori perché devono cresce, invece allora quanno
ero ragazzina io, quanno aveva mangiato papà se non
avevamo mangiato non je faceva niente
(Maddalena Conti)
...se lasciava la carne pe lommini, durante lanno
se mangiava in economia, un pochettino de sarsiccia per dire,
per lomo il pezzettino era più grande, se mangiava
secondo la gradazione, e una volta la domenica. Dopo durante
la settimana, era un arrangiasse col formaggio, la polenta.
Doppo la domenica era una cosa che se mangiava un po
meglio (Settimia Testa)
...il maiale se lasciava pe lommini, se facevano mangià
lommini, le femmine non dovevano da mangià. Le
femmine mangiavano meno, se facevi qualcosa beh questa era
pe lommini, che lavoravano, però noi femmine
lavoravamo de più. La donna era come una schiava, tocca
dillo. Per parecchi mesi remanevamo sole perché partivano
per la transumanza, però cavevamo li soceri,
tu lavoravi e quello comannava. Mica cavevi li sordi
su le mano, non eri padrona de niente. Adesso che stamo bene,
che poi comannà, sei vecchia, malata e allora che hai
goduto in questo mondo ? Facevi certe faticate a governà
le vacche, ce lasciavano le vacche su a noi, perché
allora se allevavano li vitelli che poi li vennevamo (Lucia
Cappelli)
...la donna non contava niente, se sammazzava un pollo,
prima agli uomini, la pasta tutto, prima a loro perché
lomo era potestà, padrone. La donna se ce remaneva
un pezzetto bene, sennò niente, la donna era schiava,
guai se parlava, guai se interveniva (Giannina Argenti)
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