Sia gli uomini che le donne a Castelluccio si sono sempre
occupati della lavorazione del formaggio realizzato con latte
di pecora e di mucca. Ancora oggi, molte famiglie producono
pecorino, ricotta fresca e salata, seguendo lantica
tradizione.
...faticoso, fa il formaggio? Come faticoso ? Beh è
fatica quella ? Cavevamo un caldaio fatto, insomma giù
sotto era stretto e veniva su allargandosi, doppo ce se buttava
sto latte, ce se metteva il caglio che sarebbe stato lo stomaco
dellagnello, quello se confezionava. Allora quanno buttavi
giù sto latte, quanno era pronto il latte buttavi giù
sto caglio e il latte se densava e veniva la giuncata. Poi
doppo se stritava co lo mestechì, era un bastone che
ce se infilavano un po de legni, doveva stritolà
sta giuncata, la doveva fa ridiventà fina, che poi
sarposava tutta in fondo al caldaio, poi andava quello
che faceva il formaggio e lo metteva sui cerchi, e se faceva
la forma del formaggio (Sirio Coccia)
...si munge il latte, di pecora, lo portano giù,
se mette dentro questa caldaia de rame. E poi ce se mette
il quaglio. Quanno il latte arriva a trentasette, trentotto
gradi, se butta giù e lo stringe, ce vogliono dodici,
tredici minuti. E poi se prende quel bastone, noi je dimo
lo mestichì, se scoccia, se riscalda un pochino, quando
sè scocciato bene, se lascia un po fermo,
che sotto se forma
tutta una pasta. Poi piano, piano co le mani formi come una
palla, poi prendi lo spago e cominci a taglià secondo
la forma, come le voi grosse, e lo metti dentro a li cerchi.
Una volta pronta la pasta viene messa nelle forme, che variano
di peso, vengono salate e messe ad asciugare. Ogni due giorni
vengono girati e ogni tanto vengono lavate con acqua tiepida,
altrimenti puzzano. Le tieni in cantina fino a quando non
si sono stagionate, a seconda de come lo vuoi, se più
o meno stagionato. Dopo aver fatto il pecorino, si aggiunge
altro latte al calderone, si alza il fornello, al massimo.
Quando comincia a formarsi come una schiuma si spegne il fornello.
Con un mestolo bucato si toglie la prima schiuma, poi si comincia
a raccogliere, sempre con il mestolo, la ricotta che ancora
è tutta sbriciolata. Si mette nelle fuscelle e si fa
freddare, noi la mangiamo anche così calda, bollente,
perché fa bene per lo stomaco, regolarizza lintestino
(Duilio Pasqua)
...guarda che è una cosa difficile fa il formaggio,
io lho fatto cinquantadue anni, eppure non ho imparato,
e non se impara. Perché il latte, lo caglio, la temperatura,
devi sentì quanno è caldo. Prima se faceva co
le mano, sentivi la temperatura. Se prende il latte, se filtra
bene, poi lo metti sopra al fornello, prima noi lo mettevamo
sopra al foco. Quanno che arriva a temperatura, de na trentina
de gradi, trentacinque, lo levi dal foco, ce metti sto caglio,
sto caglio doppo una ventina de minuti lo ferma. Se mangiava
pure così, se chiamava la giuncata, la mettevi su un
piatto e te la magnavi. Pe vedè quanno che è
quagliato, ce metti quattro dita, spingi giù, se non
attacca allora lo poi sgocciolà, finchè se attacca
bene sulle dita non è fatto. Doppo lo stritoli tutto
pe bene, co lo mestechì, lo remetti là al foco
a cinquanta, cinquantacinque gradi. Doppo dipende dalla cagliata,
se è bona pure a meno gradi, pure a trenta, trentacinque
gradi. Doppo quello lì va giù, se arpusa tutto
sul fondo del callaro, vai giù co le mano, lo trovi
tutto giù, lì lo finisci dassestà,
poi lo reggiri, fai una bella pagnotta là dentro, poi
prendi uno spago e tagli quello che te serve, a seconda de
come è lu cestino. Poi doppo lo fai rebollì
e a cento gradi viene la ricotta, e riempi le fuscelle ( Riccardo
Testa )
Il caglio è alla base della lavorazione del formaggio,
è lingrediente che permette la fermentazione.
Una volta era interamente naturale, oggi spesso è sostituito
da prodotti artificiali.
...il caglio è fatto con lo stomaco dellagnello,
che viene macinato, noi lo preparamo prima. Il quaglio se
mette dentro a una pezza, e con lacqua calda se scioglie.
Viene fatto con lo stomaco dellagnello che prima viene
essiccato, quando ammazzi lagnello je togli lo stomaco
che è tutto latte, perché gli agnelli prendono
il latte, prima lo lavi, poi lo metti a seccà, quando
è asciutto se macina, poi se mette dentro un sacchetto
de stoffa che va messo dentro al latte. Noi ne macinamo settanta,
ottanta chili alla volta. Tu il quaglio, una volta messo nel
latte non lo vedi, perché diventa acqua (Duilio Pasqua)
...co lo stomaco degli agnelli se fa il caglio. Quello se
recava, quello stà attaccato tra lo stomaco e la pancia,
quello se recapa bene, poi se mette a seccà, poi quanno
è seccato se pista, se macina per bene, poi ce se mette
un po de sale e un po de formaggio grattato. Noi
lo mettevamo su li barattoli e quanno che ce serviva li pijavi,
però era un altro sapore, mò questo qui, questo
che lo fanno col caglio artificiale, non è bono, questo
qui, doppo secondo quanto latte cavevi, se pijava un
pizzico e poi secondo la tagliata, come te viene (Riccardo
Testa)
Una volta confezionato, il formaggio ha bisogno di lunghi
periodi di stagionatura in ambienti favorevoli alla fermentazione.
...il pecorino se lo mangiavi fresco venti giorni, se lo
volevi mangià secco doveva stà almeno un anno,
sei mesi. Adesso te lo fanno secco il giorno doppo, lo metti
dentro al congelatore, il giorno dopo è secco, vallo
un po a mangià ! Prima se faceva tutto co le
nostre fatiche, oggi se fa tutto co li macchinari. Hai visto
quanto costa la ricotta salata, e poi salata ! Fatta il giorno
prima con un po de crusca attorno, dicono che è
ricotta salata. Allora era bona, prima se faceva ma se teneva
parecchi giorni col sale, se faceva asciugà bene. Quanno
la mangiavi era bona veramente ; se faceva col latte de pecora.
Se faceva come quella fresca solo che invece da mettela su
le fuscelle la mettevi sui sacchetti de tela, se stringeva
bene, dopo quanno se tirava fori, je se dava il sale e je
se faceva fa qualche giorno col sale perché sennò
se rovinava
(Sirio Coccia)
...doppo ce devi avè il posto dove tenello perché
non se deve seccà, se deve fermentà, stagionà.
A un anno, bensì che è passato un anno, se deve
taglià bene, col coltello. Invece delle volte te lha
seccato, con un mese, due mesi, quello non sa de niente, ce
vole il tempo sua, se deve asciuttà piano, piano. Perché
il latte, mò io non lo so quanti gradi, però
il latte lo deve avè, pe lavorallo, un po de
acido, però quanti gradi non lo so, perché se
non cha un po de acido il formaggio non fermenta
(Riccardo Testa)
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